Non è dunque un caso che la contesa, in un “Calamandrei” progressivamente diventato una bolgia, si sia conclusa al quinto set e che a decidere siano stati due piccolissimi punticini. E onestamente probabilmente non è nemmeno un caso che, dopo una simile battaglia, a chiudere a braccia alzate siano state le padrone di casa (25-13, 21-25, 25-18, 27-29, 15-13 i parziali in loro favore): il dio della pallavolo, se esiste, avrà evidentemente deciso di far prevalere la loro capacità di sbagliare un pelino meno rispetto alle piccoline di coach Ballabene, e quel pelino, a volte, fa tutta la differenza del mondo. Quantomeno, in una gara tanto equilibrata, fa la differenza tra vincere e perdere.

Ma, delusione per la sconfitta a parte, l’incredibile partita odierna ricoprirà sicuramente un ruolo importante nel percorso di crescita delle atlete vestite di arancio-blù, che hanno avuto l’enorme merito di reagire con tenacia al loro disastroso approccio mentale alla gara. Per un set e mezzo sono state totalmente in balia della paura di sbagliare, finendo immancabilmente con il commettere errori su errori. Sono riuscite, di nervi, di volontà, di cuore, non si sa nemmeno come, a rimmettersi in carreggiata e ad entrare in partita, giocandosela fino in fondo. Non è cosa da poco. Queste emozioni pazzesche che hanno vissuto sono ormai parte del loro bagaglio, dal quale potranno attingere a piene mani la prossima volta che saranno in difficoltà. Hanno perso, ma hanno guadagnato tanto. Soprattutto nella consapevolezza che più si lavora, più ci si prova, più si migliora. Va benissimo così. Forza ragazze!