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Congratulazioni, dottore!

In questi anni di attività ci è capitato talvolta di avere a che fare con veri e propri talenti naturali, dotati di mezzi fisici e atletici sopra la media e capaci di giocate sopraffine per la loro età. È molto stimolante poterli allenare, seguirne la loro crescita sportiva, contribuire a farli diventare, per quello che è nelle nostre possibilità, atleti di livello. Non succede spessissimo, sicché quando capita è sempre qualcosa di speciale. Ma lavorare con loro, se per certi aspetti comporta responsabilità importanti, per altri versi è facilissimo: si tratta “semplicemente” di disciplinare qualità che emergerebbero in ogni caso.

Quando l’abbiamo conosciuto, ed era davvero piccolino, Andrea aveva l’elasticità di un tronco di un albero, la velocità di esecuzione di un orso in letargo e le doti fisiche di un ragioniere in pensione. Ma era sorretto da una voglia di imparare incalcolabile, da un’educazione e un rispetto commoventi e da un sorriso rassicurante e coinvolgente, sempre stampato sulle labbra. Ha sempre dato il massimo, trattando con la serietà dei grandissimi la sua nascente passione per la pallavolo: sempre in prima fila agli allenamenti, sempre attento ai consigli dei suoi tecnici, sempre presente alle partite, con i suoi genitori-ultras, pronto a rappresentare con orgoglio i colori arancio-blù. E pazienza se le sconfitte erano quasi la regola e le vittorie arrivavano col contagocce: vuoi mettere la felicità di essere lì, in campo, a lottare con i suoi amici e a sentirsi vivo? E poi quella rara volta che si portava a casa la partita? Che gioia immensa!

Non è mai stato un talento puro Andrea. Ma ha amato alla follia il suo sport e ne ha appreso gli insegnamenti più profondi, rendendoli presupposto della propria crescita come persona. I suoi stessi limiti sono diventati i suoi meravigliosi pregi. Prima in campo, quando, lavorando sodo è riuscito, giorno dopo giorno, anno dopo anno, a diventare un giocatore affidabile e tremendamente utile alla causa. Poi, soprattutto, nella vita, superando i disagi della sua insicurezza, imparando anche grazie allo sport, come lui stesso ci ha scritto “a stare con le persone e la bellezza che se ne può ricavare”.

Ieri si è brillantemente laureato in filosofia, il suo primo pensiero è stato ringraziarci. Ma siamo noi che dobbiamo ringraziarti, Andrea. Lavorare con i grandi talenti è stimolante. Ma la nostra vittoria più grande, il nostro autentico scudetto, sono quelli come te, quelli che vincono nella vita. Anche grazie allo sport. Congratulazioni, dottore!
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