Epilogo sportivo inevitabile per una squadra giovanissima, che ha pagato l’inesperienza a questi livelli della stragrande maggioranza della rosa, formata interamente da atleti in età under, molti dei quali al primo campionato di serie della loro carriera pallavolistica.

Ma il risultato sportivo non era l’obiettivo principale della partecipazione a questa competizione e anche la retrocessione era un’ipotesi messa in conto sin dal momento dell’iscrizione al torneo. Contava piuttosto dare a questi ragazzi ricchi di talento e voglia di imparare l’opportunità di sperimentare velocità, altezze e potenze cui non erano abituati, di crescere senza l’assillo di dover vincere ad ogni costo, di mettere sulle loro spalle l’esperienza di un campionato “vero”, con tutte le difficoltà che questo comporta.

Sotto tutti questi aspetti l’obiettivo è stato centrato: basta valutare le ottime prestazioni offerte nelle ultime gare, il playout giocato con orgoglio, dignità e profitto, dimostrando che la distanza da una squadra capace di salvarsi in serie D non è poi così enorme.

Qualcuno ha chiesto il perché della partecipazione a questo torneo, senza velleità di classifica. La risposta non si può dare adesso. Arriverà nei prossimi anni, quando questi stessi atleti, magari su palcoscenici anche più prestigiosi o in contesti diversi e più importanti, non faranno fatica ad adattarsi, memori degli insegnamenti che avranno potuto trarre da questa esperienza.

E noi saremo orgogliosi di loro, come lo siamo adesso, per la passione, l’impegno e l’amore per il volley che ci hanno messo e che non sono mai mancati: grazie ragazzi, è un onore avervi con noi.