Ansiose nell’approccio alla gara, fallose in battuta, a disagio in ricezione, spesso pure su palla facile: le atlete in arancio-blù non sono riuscite a mostrare il lato migliore di sè, nè sul piano tecnico, nè tantomeno su quello della cattiveria agonistica. E’ bastato così alla squadra di casa, in un Elena di Savoia ai limiti della praticabilità, mantenere buone percentuali al servizio e una maggiore lucidità nella costruzione del gioco per avere la meglio, raggranellando lentamente ma inesorabilmente quel vantaggio che le ha consentito di gestire la gara in ciascuno dei tre set disputati.

Peccato, perchè nei pochi frangenti in cui non si sono fatte sopraffare dall’ansia e hanno conservato un minimo di freddezza, le volpine hanno dato la sensazione di potersi giocare ampiamente le proprie carte e di avere la qualità per mettere in difficoltà le rivali. Ma la continuità di rendimento non è stata certo caratteristica della loro prestazione odierna.

Succede. Anzi, spesso è proprio passando da questo tipo di esperienze che si migliora. A patto di prendere consapevolezza degli errori commessi e di lavorare con caparbietà ed entusiasmo per correggerli: forza ragazze!